Porto Vecchio: ridare vita al passato della città

Riqualificazione urbana di un'area storica
Porto Vecchio, l’antico porto commerciale della città di Trieste, costruito nella seconda metà dell’800 per servire l’impero austro-ungarico e per rispettare i volumi delle merci imperiali, si trova in stato di abbandono da decine di anni, pur essendo un centro ad altissimo potenziale per la città occupando una superficie di più di 600.000mq, in una posizione di grande rilievo, trovandosi a pochi passi dal centro cittadino. Proprio per questo è sito tutelato dal 2001 e da più di vent’anni le istituzioni si sono interrogate sul suo recupero ma un’area così estesa ha bisogno di una riqualificazione importante. Con l’occasione di collegare il centro città alla nuova Cittadella dello Sport che sorgerà nel terrapieno di Barcola, la Pubblica Amministrazione ha deciso di restituire alla città un'area che può simboleggiare appieno il futuro di Trieste. In questo contesto Rosso è stato coinvolto nell’intervento di rigenerazione urbana di costruzione della rete di sottoservizi, come la rete elettrica e idrica, che correranno sotto il nuovo Viale Monumentale, passaggio carrabile che attraverserà l’intero Porto Vecchio. In particolare l’area assegnata a Rosso è quella dell’ingresso lato città, punto nevralgico di collegamento con il tessuto cittadino.
Conciliare lavori complessi con vincoli storici e naturali in un’area urbana trafficata
Parlando di un porto è implicita la sua vicinanza al mare: poiché l’area di cantiere si trova a pochissimi metri sopra il livello del mare, il team di lavoro deve confrontarsi quotidianamente con i moti della marea. L’innalzarsi dell’acqua infatti comporta una gestione dei lavori condizionata da questo fenomeno naturale: devono essere quindi calcolati in tempo reale gli orari in cui poter operare e va previsto un sistema di pompe per il drenaggio e all'occorrenza con squadre di sommozzatori. Un altro tema è quello della conservazione del patrimonio storico: procedendo con gli scavi ci si è imbattuti nel vecchio molo del sale. Tutte le pietre costituenti la sua pavimentazione sono quindi state prelevate, catalogate per poi essere riposizionate finiti gli scavi nella zona sottostante, in modo da permettere la connessione con le reti cittadine, il tutto coordinato con un team di archeologi. Infine non bisogna dimenticarsi del traffico e della presenza di un grande parcheggio presente proprio nel sito dei lavori. Essendo uno dei principali punti di sosta del centro città, non poteva essere chiuso completamente altrimenti avrebbe portato enormi disagi alla circolazione su ruota. Il cantiere quindi è stato gestito ad aree separate in modo da non interrompere il servizio di parcheggio e far proseguire in contemporanea i lavori.

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